
La supply chain elettronica è sotto pressione: tariffe e tensioni geopolitiche stanno ridefinendo il panorama industriale europeo. Il mercato globale dei semiconduttori cresce, ma in Europa l’equilibrio è fragile: l’impatto dei dazi USA, le carenze di materiali e le criticità logistiche mettono a rischio la continuità e la competitività. Analizziamo, quindi, i principali fattori di instabilità, gli effetti sull’economia europea e le strategie con cui imprese e istituzioni cercano di rafforzare la resilienza delle filiere.
Il mercato globale dei semiconduttori crescerà del 9,5% nel 2025, ma la domanda non è omogenea: alcune filiere rischiano sovraccarico, altre restano sottoutilizzate. A questa pressione si aggiungono tensioni geopolitiche e restrizioni commerciali, che aumentano il rischio di ritardi sui chip più critici. Di fronte a questo scenario, le aziende puntano a strategie di nearshoring e diversificazione dei fornitori per mantenere continuità e resilienza.
Rispetto alla crisi pandemica, le attuali difficoltà sono più strutturali e durature, basate su dazi e geopolitica, e richiedono nuove strategie operative. In Europa, le carenze di materiali in Germania hanno superato il 12% degli operatori del settore, un aumento significativo rispetto al 6% di pochi mesi prima. L’OECD evidenzia come le catene globali siano particolarmente fragili per input critici come i semiconduttori, con effetti amplificati su intere filiere. Nel settore automobilistico europeo, la dipendenza da componenti extra-UE aumenta il rischio di interruzioni in caso di dazi o problemi logistici.
I semiconduttori rimangono il punto più critico della supply chain europea. Dal 5 aprile 2025, nuove tariffe USA del 10% su tutte le importazioni, compresi i chip, hanno creato pressioni sui costi e sui tempi di consegna. Tuttavia, il 21 agosto 2025 USA e UE hanno raggiunto un accordo che fissa un tetto massimo del 15% sui dazi per i semiconduttori europei, escludendo i macchinari per la produzione, misura volta a evitare escalation tariffarie e proteggere la produzione strategica.
È fondamentale, quindi, che le aziende mappino le proprie supply chain e i relativi colli di bottiglia, monitorino la disponibilità dei prodotti e i livelli di stoccaggio globale dei componenti critici e/o essenziali, per assicurarsi un minimo di preavviso in caso di cambiamenti improvvisi e cercare, se necessario, fornitori alternativi affidabili. Questo aspetto è stato sottolineato dai provvedimenti del Parlamento europeo per rafforzare la resilienza della catena di approvvigionamento del settore della difesa, che prevedono la mappatura dei colli di bottiglia, l’imposizione di indicatori di allerta precoce e la valutazione dei prodotti critici.
L’affidabilità non riguarda solo la disponibilità dei componenti, ma anche la loro qualità. Per questo motivo, Electronic Partner affianca al monitoraggio della supply chain test e controlli che assicurano l’autenticità e la qualità tecnica dei componenti elettronici. Grazie a controlli funzionali, di saldabilità e decapsulazione è possibile prevenire le non conformità, ridurre i fermi di produzione e garantire la continuità operativa lungo tutta la filiera.
L’esenzione temporanea dei semiconduttori, smartphone e computer dai dazi USA limita l’impatto diretto, ma i settori high-tech restano vulnerabili agli effetti indiretti: rialzi dei costi lungo la supply chain, deviazioni commerciali e maggiore pressione competitiva globale.
SUERF (the European Money and Finance Forum, ovvero il Forum europeo sulla gestione del denaro e delle finanze) stima che un dazio del 10% potrebbe ridurre la crescita europea fino a 0,5 punti percentuali nel 2025. Il Q2 2025 ha già registrato un -4% medio nel fatturato dei distributori europei di componenti elettronici, dopo un biennio di recupero post-pandemia.
L’aumento dei dazi rende più complessa anche la strategia di nearshoring: spostare la produzione più vicino ai mercati di consumo non è semplice ma potrebbe aumentare significativamente i costi e i rischi nella supply chain, rallentando i benefici attesi e aumentando l’esposizione a incertezze politiche e logistiche.
D’altra parte, le tariffe esterne, come quelle imposte dall’amministrazione Trump, hanno messo in luce le fragilità del mercato unico europeo, che è spesso più ostacolato da barriere interne che da dazi esterni.
Secondo l’FMI, le inefficienze normative all’interno dell’UE equivalgono a dazi del 44% per i beni e del 110% per i servizi. Queste difficoltà logistiche e regolatorie, evidenziate da aziende come Umicore e AkzoNobel, sono diventate un catalizzatore per riforme necessarie. L’UE sta ora concentrando gli sforzi sull’eliminazione delle barriere più dannose, come quelle relative al riconoscimento delle qualifiche professionali e alle normative frammentate su etichettatura e gestione dei rifiuti.
Le prospettive future indicano un impegno crescente verso una maggiore integrazione del mercato unico: la Commissione prevede di presentare proposte legislative nel 2025 e 2026 per affrontare le barriere più critiche.
Infatti, l’attenzione agli ostacoli interni, sollecitata dalle tensioni commerciali esterne, potrebbe diventare un vero catalizzatore per rendere l’industria europea più competitiva e resiliente.
Per affrontare queste sfide, le aziende europee stanno adottando diverse strategie:
In un contesto caratterizzato da dazi e tariffe, colli di bottiglia e forte incertezza geopolitica, diventa fondamentale il ruolo di attori capaci di supportare le imprese nella gestione quotidiana delle criticità della supply chain. Electronic Partner si inserisce in questo scenario come un alleato strategico per i propri associati e partner, grazie a:
In questo momento storico, la differenza tra subire i cambiamenti o trasformarli in opportunità risiede nella capacità di collaborare, innovare e guardare oltre le difficoltà immediate. Electronic Partner, con la sua rete e la sua esperienza, si conferma un punto di riferimento per costruire un’Europa industriale più forte, competitiva e autonoma.
In un mercato sempre più complesso e frammentato, la collaborazione all’interno di una rete come Electronic Partner diventa un vantaggio competitivo concreto: significa poter contare su condizioni migliori, maggiore stabilità negli approvvigionamenti e strumenti innovativi per anticipare le sfide della supply chain.
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