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Carenza di semiconduttori: mito o realtà?

Negli ultimi anni, il mercato dei componenti elettronici ha vissuto una delle sue trasformazioni più significative. Se, durante la pandemia, la domanda era alle stelle e le scorte erano quasi inesistenti, oggi la situazione è radicalmente cambiata.

Alessandro Nardo, fondatore e responsabile commerciale di Electronic Partner da oltre 22 anni, descrive come il panorama attuale del mercato sia stato plasmato da eventi recenti e da strategie di approvvigionamento che stanno creando nuove dinamiche e sfide.

Le tendenze attuali del mercato

1. Sovrabbondanza di scorte

Uno dei fattori chiave che caratterizzano il mercato attuale è la sovrabbondanza di scorte. Durante la pandemia, la domanda di componenti elettronici è aumentata vertiginosamente, esaurendo rapidamente le scorte. Aziende di vari settori, preoccupate dalla possibilità di una carenza a lungo termine, hanno accumulato materiali per prevenire blocchi produttivi. Tuttavia, con il rallentamento della domanda globale e la ripresa della produzione, la supply chain ha visto un accumulo di stock in eccesso.
Nardo evidenzia che: “Molte aziende hanno ora magazzini pieni di componenti che non riescono a smaltire rapidamente, e questo ha provocato un effetto domino su tutta la filiera. Produttori, distributori e rivenditori stanno lavorando per ridurre gli inventari in eccesso, il che ha portato a una disponibilità superiore alla domanda attuale.” Questo scenario ha aperto nuove sfide per le aziende EMS (Electronic Manufacturing Services), che devono ora confrontarsi con un mercato saturo e caratterizzato da una concorrenza sempre più intensa.

2. Riduzione dei prezzi e il mercato parallelo

Con l’aumento delle scorte disponibili, i prezzi dei componenti elettronici nel mercato ufficiale sono scesi. Il fenomeno ha dato vita anche a un’espansione del cosiddetto mercato parallelo o “mercato grigio”, dove chi ha accumulato stock cerca ora di monetizzare vendendo a prezzi stracciati. “Tuttavia,” sottolinea Nardo, “il mercato parallelo può comportare rischi, poiché spesso non garantisce la qualità e l’affidabilità dei componenti venduti, con potenziali problemi legati alla contraffazione o alla non conformità degli stessi.” Queste dinamiche hanno aumentato la necessità per le aziende di verificare accuratamente le proprie fonti di approvvigionamento per evitare rischi operativi e garantire l’integrità dei prodotti.

Le radici della crisi: una profezia autoavverante?

Come spiegato dall’analista Dieter Weiss durante l’Evertiq Expo di Göteborg, la crisi dei semiconduttori in Europa potrebbe non essere stata tanto una vera mancanza di materiali quanto un fenomeno di “domanda artificiale”. Weiss paragona l’accaduto alla famosa crisi della carta igienica durante la pandemia, sostenendo che molte aziende, preoccupate da una potenziale carenza, hanno fatto scorte in eccesso, innescando così un effetto domino che ha alimentato la crisi stessa.
Weiss descrive la situazione come un ingorgo nella supply chain, paragonandola al traffico stradale: un freno leggero di un veicolo può provocare una reazione a catena che blocca il traffico dietro. Allo stesso modo, l’accumulo di ordini nel 2021 e 2022 ha riempito i magazzini degli OEM, rallentando la produzione attuale, che si trova ora in una situazione di stallo.

Questa “profezia autoavverante”, come la definisce Weiss, ha portato a un accumulo di scorte mai visto prima. Le aziende EMS europee, infatti, hanno accumulato circa 5,2 miliardi di euro in inventari eccessivi nel 2023, con una crescita del 4,9% nel settore, ma con prospettive di rallentamento per il 2024.

Le opportunità future

Nonostante le difficoltà attuali, Alessandro Nardo ritiene che il mercato possa ancora offrire delle opportunità significative, a condizione che le aziende adottino strategie di approvvigionamento più flessibili ma allo stesso tempo sicure. Nello scenario attuale pianificare quindi è diventato sempre più difficile quasi per tutte le aziende le quali, quando riescono, necessitano condizioni spesso difficilmente sostenibili (soprattutto mantenerle nel tempo e quindi nella prossima risalita di mercato).
Inoltre, in questo contesto, se i prezzi ufficiali possono ridursi anche del 10-20%, il mercato grigio può offrire sconti ancora maggiori, con riduzioni anche del 30-40% (aziende con stock importanti che necessitano di liquidità immediata, per esempio). Per usufruire quindi del mercato grigio torna però fondamentale effettuare un test dettagliato dei componenti in gioco da un laboratorio certificato e specializzato, quindi esterno alla filiera, poiché componenti non originali e/o difettosi abbondano e abbonderanno sempre più (ricordiamoci pure i prodotti di “classe b” che possono finire anche nella distribuzione ufficiale e tramite un test dettagliato da un laboratorio certificato e specializzato, quindi esterno alla filiera, si possono individuare!). 
Questo scenario fa sì che spesso le aziende aspettano ”l’ultimo istante per acquistare” e quando trovano questi prezzi vantaggiosi acquistano immediatamente rendendo questa tipologia di stock estremamente volatili, rivivendo per assurdo la situazione ”alterata” del post-Covid.
In conclusione, il mercato dei componenti elettronici sta vivendo una fase di assestamento dopo un periodo di crescita senza precedenti. Le aziende devono ora navigare in un contesto caratterizzato da scorte in eccesso, riduzione dei prezzi e quasi una completa non visibilità (no previsionali e se ci sono, sono molto incerti), ma con corrette strategie di gestione degli approvvigionamenti, anche l’incertezza attuale di mercato diventa affrontabile.

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